AMERICAN IN ME W/ DKNG STUDIOS al gusto Lasagna

Avete letto bene: American In Me ha incontrato il DKNG Studios, nella persona di Dan Kuhlken (DK) che ci ha raccontato cosa si cela dietro la grandezza di posters mitici e perfetti…con una sola sbavatura, quella di ragù.

D.:DKNG è la fusione di due artisti, Dan Kuhlken e Nathan Goldman. Cosa vi ha portato a unire le vostre forze nel 2005?

R.: Io e Nathan siamo diventati amici durante le scuole superiori. Eravamo entrambi appassionati di musica,  abbiamo formato una band e abbiamo suonato per tutto il periodo degli studi. Quando siamo capitati in due università diverse, suonare è diventato logisticamente difficile. Eravamo entrambi interessati all’arte e al design, così abbiamo deciso di evolvere la nostra collaborazione creativa nella poster art. Nathan aveva un amico che lavorava al Troubadour, famoso locale di Los Angeles, e io orecchiai che stava cercando uno studio di poster designers. Prendemmo quell’informazione come una possibilità di entrare nel mondo della poster art e di creare i poster per i concerti che ci sarebbero stati di lì a poco. Glieli presentammo, e loro ci chiesero di lavorare ancora. Da quel momento, il nostro portfolio è cresciuto senza freni.

D: Quindi già all’inizio eravate influenzati da altri artisti americani?

R.: Beh, non abbiamo realmente compreso la grandezza della nostra industria fino a quando non abbiamo partecipato al nostro primo Flatstock di Austin, durante l’SXSW.

Ci siamo sentiti come piccoli pesciolini spaventati in un mare di squali-designers di rock posters! I Methane Studios erano i più vicini a noi nella postazione, rispetto a tutti gli atri importantissimi studi grafici. Più impari dall’industria grafica e più ispirazione sviluppi.

D.: Il rock poster ultimamente sta recuperando il sapore vintage, e alcuni vostri lavori lo testimoniano. A cosa è dovuto questo secondo voi?

R.: La mia opinione è che vintage sia un altro modo di dire classico. Il design classico è un design ottimo perché resiste alla prova del tempo. Non è trendy né sensibile ai giorni che passano, è pratico ed entusiasmante. Noi cerchiamo di guardare indietro al design vintage come ispirazione perché funziona benissimo, sempre. La nostra speranza, con il nostro lavoro, è che si faccia tanto di cappello al passato ma al contempo si aprano le porte al futuro.

D.: Giocate molto con la prospettiva, solitamente i nomi dei gruppi per i vostri rock posters sono architetture – o campi da golf e piscine! – mentre per Adam Carolla avete adottato un segno che ricorda i manifesti russi. In base a cosa decidete lo stile dei vostri lavori?

R.: Assolutamente ci giochiamo, giusto! Ma diamo la priorità all’idea più che a ogni altra cosa. Una volta che l’idea è elaborata diventa più ovvio lo stile da perseguire. Ogni cliente poi ha una voce unica, e il nostro scopo è di rappresentare quella voce con la nostra interpretazione estetica.

D.: Che ruolo ha la musica nella rappresentazione del rock poster?

R.: La musica è la nostra seconda passione, il chè spiega come mai ci piaccia così tanto lavorare in questo settore. Il lavoro di un artista dovrebbe parlare da solo, ma ascoltando la musica di un cliente spesse volte aiuta a scoprire lo stato d’animo di un progetto, e quindi alla realizzazione del poster.

D.: Infine una domanda IPRA, se il DKNG Studio fosse una pietanza, quale sarebbe?

R.: Nello spirito della buona cucina italiana direi una lasagna. E’ composta da sapori diversi, ha bisogno di un po’ di tempo per la sua realizzazione…ma piace a tutti!

Oregon Pizza nasce a Napoli nel 1988. Si trasferisce in Emilia-Romagna e dopo aver frequentato l'Istituto Statale d'Arte di Forlì si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Bologna, svolgendo prima il triennio di Scenografia e successivamente il biennio di Illustrazione. Fa tirocinio presso teatri locali (Diego Fabbri, Forlì) e non (Sociale, Rovigo); elabora loghi e locandine per eventi. Ama la musica ma - sinceramente - le riesce meglio disegnarla che suonarla.

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