EUROPEAN IN ME Flatstock Edition W/ MARA PICCIONE

Eccezionalmente per questo mese AMERICAN IN ME subisce una doverosa variazione, e si trasferisce in un angolo di Germania. Amburgo a Settembre diventa palco della più importante manifestazione che la poster art Europea possa immaginare, il Flatstock. Inizialmente Americano, questo festival del rock poster è da qualche anno presente anche in EU, e Oregon Pizza ha deciso che era il momento di vederlo con i propri occhi. Se non bastassero le foto, abbiamo anche una fantastica intervista con chi il Flatstock lo conosce molto bene: Mara Piccione della PUSH&PULL.

D.: Sappiamo che sei una grande poster artist del Nord Europa. Come è nato l’interesse per la poster art?

R.: Nei primi Anni 90 ero totalmente ossessionata dalla musica e dall’arte. Mi sono trasferita a Gorningen perché c’era un progetto chiamato Vera che consisteva in un gruppo di artisti intenti a fare posters per eventi. Fare un poster per un concerto sarebbe stato la ciliegina sulla torta per me. Sono diventata membro del gruppo nel 1994, e lo sono ancora. Ho svolto parecchie mansioni, ho imparato ad usare la stampa e a pubblicare il magazine Vera. Ho fatto il layout per il loro giornale, così come ho disegnato (e ancora disegno) molti posters. Ho realizzato il mio primo poster nel 1999. I primi poster nacquero esclusivamente per questo gruppo, ma da circa un paio di anni sto lavorando direttamente con etichette e gruppi musicali. Fare posters offre il perfetto equilibrio tra il lavoro libero, il guadagno finanziario e la cosa che si ama di più, la musica.

D.: Ci sono state forme di illustrazione diverse da quella grafica del poster ad ispirare i tuoi lavori?

R.: Agli inizi mi sono ispirata soprattutto alle tecniche di stampa. Da giovane ho imparato come usare la stampa, un sapore old-fashion che riguardava il separare a mano i singoli colori. In quel momento ho imparato che una forma isolata ai miei occhi era molto più interessante dell’immagine nella sua totalità. Usare le forme piuttosto che colorare un’immagine è diventata la caratteristica del mio stile, e ancora adesso imparo e mi ispiro agli errori che faccio quando stampo.

D.: Parlaci ancora del tuo trasferimento a Groningen. Lo spostamento per lavoro sta diventando sempre più frequente, ormai è d’obbligo per molti.

R.: Già. Mi sono dovuta spostare a Groningen per riuscire a stampare in serigrafia i miei posters, e per vedere bei concerti. In quel momento (18 anni fa) quasi nessuno faceva rock posters nei Paesi Bassi e in Europa. Tutto ciò che realmente ti occorre è un posto in cui poter stampare i tuoi lavori, le rock bands girano per il mondo e non è necessario che tu le incontri di persona per creare un loro poster. Io lavoro nel mio studio, da sola, stampo da sola e spedisco i posters via posta, quindi difficilmente sono in compagnia, ad eccezione di quando partecipo ad artshows. Ma trasferirsi è in qualche modo fondamentale, oltre che d’obbligo ormai. Ti apre gli occhi.

D.: Parliamo di questi giorni straordinari. Sei nell’organizzazione del Flatstock Europe e sembra che tutto vada per il meglio. Ma sappiamo che qualche mese fa sei stata ad Austin per partecipare all’edizione Americana. Due cose diverse, immagino! Puoi raccontare l’esperienza del tuo primo Flatstock ad Amburgo? Com’è stata l’accoglienza?

R.: E’ stato fantastico! Ho partecipato al Flatstock di Amburgo ogni anno fin dalla prima edizione. Quando ci sono andata per la prima volta onestamente non avevo idea di cosa in realtà il Flatstock fosse, e ignoravo anche il favoloso mondo fatto di posters e artisti, che vi era dietro. Ho scoperto che per moltissime persone questa attività era un vero e proprio lavoro, e in quel momento ho deciso che creare, stampare e vendere posters sarebbe diventato un lavoro vero e proprio anche per me, qui in Europa.

D.: Hai fondato la Push&Pull che si occupa nello specifico di trovare nuovi talenti. Da cosa nasce la necessità di questo progetto?

R.: Come sai sono una grande fan della poster art e mi piace il fatto che fare posters per band musicali possa diventare un lavoro. In Europa questo concetto deve ancora maturare. Mettendo insieme una selezione di posters molto belli ma allo stesso tempo molto diversi fra loro, voglio mostrare quando tutto questo può essere interessante. Fare in modo che una rock band e un luogo in cui creare poster art diventino familiari, e creare una buona condizione per far lavorare i poster artists. I partecipanti sono molto variegati, alcuni sono giovanissimi e hanno appena iniziato, altri sono conosciuti come Tara McPherson, altri ancora sono più anziani. La selezione per di più usufruisce di un forte girl-power, dal momento che solitamente molti poster artists sono uomini. Infne, Push&Pull sta facendo anche progetti per poster shows….insomma, abbiamo tante cose in serbo!

Oregon Pizza nasce a Napoli nel 1988. Si trasferisce in Emilia-Romagna e dopo aver frequentato l'Istituto Statale d'Arte di Forlì si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Bologna, svolgendo prima il triennio di Scenografia e successivamente il biennio di Illustrazione. Fa tirocinio presso teatri locali (Diego Fabbri, Forlì) e non (Sociale, Rovigo); elabora loghi e locandine per eventi. Ama la musica ma - sinceramente - le riesce meglio disegnarla che suonarla.

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